Eccoci alla prima lezione effettiva del ciclo dedicato alle tecniche di induzione ipnotica indiretta. Nel primo articolo della serie abbiamo visto un rapido sommario di tutte le strategie che si possono utilizzare nell’ipnosi conversazionale. Ora analizziamo nel dettaglio quella che possiamo definire la “fase 1” di qualsiasi indizione ipnotica: portare il soggetto in uno stato “theta”, cioè rallentare la sua attività cerebrale in modo da attenuare o suoi filtri logici e renderlo più ricettivo a suggestioni di tipo emozionale. Ti ricordo che il “theta” è quello stato in cui il cervello di una persona si trova in una condizione di piacevole rilassamento.
Per ottenere questo è indispensabile rallentare il ritmo con cui ti rivolgi all’interlocutore (in parole povere parlare più lentamente), utilizzare frequenti pause e contenuti emozionali che risultino gradevoli al soggetto. Ecco perchè, in fase preliminare, è molto importante raccogliere informazioni sul soggetto in modo da sapere di cosa è meglio parlare con lui per farlo sentire a suo agio e rilassato.
Se osserviamo i grandi oratori, quando parlano in pubblico, iniziano sempre con un ritmo molto lento, ricco di pause. E parlano sempre di cose molto generiche, che spesso non hanno nulla a che fare con l’argomento chiave del discorso. Oppure argomenti spiritosi che mettono subito a proprio agio la platea abbassando le barriere razionali.
Ricorda sempre che il rilassamento è la base di partenza da cui iniziare qualsiasi percorso ipnotico. Se non riesci a rilassare e metter a proprio agio una persona non riuscirai mai a indurre in essa uno stato di trance.
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