L’Ipnosi è solitamente messa in atto tramite le parole, ma esiste un altro tipo di ipnosi, l’Ipnosi non verbale. L’istituto ISI-CNV è forse l’istituto che più di tutti utilizza tecniche non verbali per l’induzione ipnotica. Ecco alcuni esempi di ipnosi non verbale:
a) la Fascinazione: una tecnica di induzione ipnotica antichissima, riscoperta solo di recente dal Dr. Marco Paret. La base dell’induzione ipnotica tramite fascinazione è un particolare tipo di contatto oculare. La tecnica compare già in alcuni racconti mitologici, nell’Antica Grecia si narrava di Medusa, essere mitologico in grado di pietrificare con lo sguardo.
b) Mesmerismus: anche questa è una tecnica molto antica sviluppata da Anton Mesmer a fine Settecento, ed è esclusivamente non verbale.
L’ipnosi non verbale ha un grande vantaggio: raggiunge un livello di profondità molto maggiore. Se infatti viene operata un’ipnosi per mezzo delle parole, il soggetto deve necessariamente rimanere a un certo livello di coscienza, in quanto in un certo modo elaborerà le parole. Se invece utilizziamo un’ipnosi non verbale, la persona dovrà necessariamente scendere a un livello ipnotico più profondo.
Ecco un video di esempio sull’ipnosi non verbale:
Durante un’induzione ipnotica è possibile generare ed installare nuove credenze, che generano nuovi comportamenti. Tuttavia questo accade sempre assieme alla volontà del soggetto ipnotizzato, senza alcuna forzatura. E’ sempre il soggetto, in qualche modo, a decidere di andare in ipnosi e a seguire le suggestioni dell’induttore. Una persona in ipnosi non fa cose che non vuole, fa cose che vuole. Può ottenere nuovi risultati:
a) aumento della concentrazione;
b) miglioramento della performance;
c) acquisizione di uno stato di rilassamento;
d) miglioramento della comunicazione;
e) miglioramento dell’autocontrollo e della gestione di sé.
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