Dalla rivista "Terapia del comportamento n. 33-34/1992" ; Bulzoni editore


L'ANSIA NELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
Gli aspetti critici del fenomeno

Ivano Gagliardini e Paolo Meazzini

(Istituto Walden e Università "La Sapienza"Roma)



1. INTRODUZIONE

Sovente l'attenzione del mondo accademico viene posta sul rendimento scolastico dell'allievo concentrandosi su aspetti quali l'apprendimento delta lettura, l'esposizione linguistica, le abilità di ragionamento ecc... Fattori questi giudicati importanti per 1'inserimento a la crescita del soggetto nella comunità scolastica.

Altrettanta enfasi, però, non viene dedicata alle variabili emotivo-affettive the possono condizionare pesantemente lo sviluppo dell'allievo ed il suo adattamento all'ambiente, fino a costituire una eredità negativa che, con molta difficoltà, riuscirà a scrollarsi in momenti successivi.

In modo particolare, la nostra attenzione si è rivolta alla paura the molti soggetti presentano durante le prove valutative. Lo studio di tale fenomeno the ha dato lo spunto per una serie di ricerche, è iniziato coi bambini del II° ciclo delta scuola elementare per terminare con gli studenti universitari a ci ha consentito di mettere a fuoco le seguenti situazioni per altro già confermate da una mole, davvero impressionante, di ricerche:

a) elevati stati d'ansia sono invalidanti per la prestazione,

b) molti soggetti nelle nostre scuole presentano aspetti legati all'ansia da prestazione,

c) la scuola, in modo particolare partendo dalla scuola media in su, vede 1'ansia da prestazione come un fatto "privato" dello studente, the fà in qualche modo parte delta sua "personalità" a che non è modificabile,

a) la scuola non è attrezzata per analizzare ed intervenire sul fenomeno,

e) molti soggetti, con forte ansia da prestazione sono emotivamente labili, tanto che alcuni di essi, dopo una serie di insuccessi, abbandonano la scuola.

L'approccio seguito per analizzare il fenomeno è quello cognitivo-comportamentale, di cui abbiamo privilegiato la componente olistica, che descrive e spiega il comportamento come una funzione complessa di relazioni tra la persona e 1'amhiente circostante (Kruse, 1978). Tale scelta di campo è stata supportata dall'analisi delta letteratura (test anxiety) esistente sull'argomento. Quest'ultima, infatti, mette in rilievo il fatto the negli ultimi venti anni i maggiori contributi alla comprensione ed al trattamento del fenomeno sono venuti dall'approccio cognitivo-comportamentale.


2. IL MODELLO ECOPSICOLOGICO COGNITIV0-COMPORTAMENTALE

 

Un'impostazione ecopsicologica ci consente di tener conto di una serie di fattori che, in maniera più o meno marcata, possono entrare in gioco nell'ansia da prova (Stein et al., 1980; Meazzini, 1988).

Come si può vedere dalla Fig. 1, uno degli aspetti importanti, cui fa riferimento questo modello è legato alla funzione degli antecedenti distali. Tale termine, introdotto da Krohne (1976), comprende tutti gli eventi critici the 1'individuo ha vissuto nel corso della sua vita e che continuano a giocare un ruolo rilevante nell'adattamento attuale all'ambiente.

FIGURA 1-Modello multicomponenziale dellansia da esame. Adattato da Stein (1982).



Pur condividendo l'importanza di questi fattori, ci sembra che scarsa attenzione venga loro data circa l'influenza da essi esercitata sul comportamento attuale a sulle ragioni per cui uno stesso antecedente distale può essere critico per una persona, mentre non lo è per un'altra. Per chiarire questo punto è opportuno far riferimento a tre variabili:

a) le caratteristiche "oggettive" dell'evento,

b) la fase evolutiva del soggetto in cui si manifesta l'evento critico,

c) le caratteristiche dell'individuo in quel momento. Allo stato attuale non disponiamo di studi sistematici a complete circa gli antecedenti distali presenti nei soggetti con text anxiety. Effettueremo, quindi, una panoramica generate sue fattori a rischio, servendoci anche degli studi condotti sull'ansia.





2.1 Gli antecedenti distali

Diversi autori hanno messo in relazione la presenza di particolari eventi o situazioni con l'ansia in generale a con l'ansia da prestazione degli allievi (Monroe a Wade, 1988; Galante a Foa, 1986, Berg, 1986).

Tra gli eventi più citati troviamo la perdita di un genitore, l'abbandono da parte di figure significative, bruschi cambiamenti ambientali, catastrofi naturali, malattie con ospedalizzazioni ecc.. In aggiunta a questi fattori a rischio, notiamo che molte ricerche sono incentrate sul ruolo giocato dalla famiglia nella genesi e nel mantenimento dell'ansia.

Turner et. al. (1987), ad esempio, condussero un'osservazione su bambini, i cui genitori presentavano disturbi d'ansia. Questi bambini furono confrontati con bambini di pazienti distimici, con genitori normali e, per un controllo incrociato, con bambini normali. L'analisi dei risultati mise in rilievo the il 38% dei bambini educati da genitori ansiosi (valutazione effettuata attraverso il DSM-III), manifestavano la stessa sintomatologia. Nel gruppo dei genitori distimici, la sindrome ansiosa nei figli era presente solo net 21% dei casi, mentre solo un bambino del gruppo dei genitori normali poteva essere classificato come ansioso. La differenza nei valori dei gruppo caratterizzato da disturbi d'ansia rispetto ai normali ed al gruppo di controllo fu significativa.

Questa correlazione è stata anche analizzata facendo riferimento al tipo di disturbo d'ansia. Last et al. (1987) scoprirono the le madri dei bambini con disturbi d'ansia generalizzata presentavano lo stesso problema net 42% dei casi. Infine, la presenza di disturbi ansiosi sembra coinvolgere più figli all'interno della famiglia. Gittelman a Klein (1975) trovarono the su 67 soggetti con fobia scolastica erano presenti 11 fratelli (16%) con lo stesso problema. Tale percentuale scendeva consistentemente per soggetti affetti da altre patologie.

Questi ed altri studi fanno supporre che, net corso dello sviluppo ontogenetico, una serie di eventi fisici, sociali ed affettivi tendano a strutturare l'individuo, creando quel repertorio emotivo-cognitivo e comportamentale che sicuramente giocherà un ruolo rilevante nelle risposte future che fornirà all'ambiente. Individui the hanno vissuto forti tensioni, che si sono sentiti "minacciati" o hanno sperimentato più volte la loro vulnerabilità di fronte a stimoli simili od aventi lo stesso significato saranno portati, in fasi successive, ad attivare gli stessi schemi. Inoltre, genitori con un'elevata ansia, o figure significative particolarmente problematiche dal punto di vista affettivo a cognitivo, possono costituire dei modelli the l'individuo tenderà ad imitare, anche se questo può portare alla sofferenza o ad un cattivo adattamento ambientale.

Ecco allora the ogni evento ha un valore relativo legato alla storia dell'apprendimento del soggetto, al modo con cui ha sintetizzato questa esperienza, nonché al patrimonio genetico, il cui impatto nella genesi delle paure è stato brillantemente evidenziato da Seligman.


2.2. Gli antecedenti prossimali



Un altro gruppo di antecedenti è costituito da quelli prossimali, presenti, cioè, nella situazione d'esame. Tra questi ricordiamo lo stato fisico del soggetto. Ad esempio, 1'allievo può; non aver dormito la notte prima dell'esame o aver sofferto forts dolori di diversa 3., natura, così come è molto probabile the la vicinanza alla situazione d'esame pro vochi in lui una serie di reazioni organiche negative, con funzione debilitante rispetto alla prestazione (Meazzini a Galeazzi, 198. , Nelle prove orals un altro fattore the sembra giocare un ruolo rilevante è costituito dalle caratteristiche delta situazione interpersonale. All'interno di questa categoria poniamo le caratteristiche dell'esaminatore quali: il sesso, 1'età, il suo aspetto, to status, gli atteggiamenti ecc... Queste variabili possono giocare un ruolo più o meno importante per 1'esaminato. Lo studente, the si trova di fronte un docente austero, con uno status legato al ruolo motto importante a the manifesta atteggiamenti poco improntati alla comprensione, certamente attiverà cognizioni ed emozioni di tipo ansioso. Un terzo gruppo di variabili è legato alle caratteristiche dell'esame, cioè alla sua importanza ed alla sua difficoltà. È logico, ad esempio, attendersi the il pri- - .
mo esame costituisca un evento emotivo più consistente rispetto ai successivi, così come to è un esame dopo un insuccesso, o esami particolarmente duri del curncolo accademico. Infine, non va sottovalutata 1'importanza delle caratteristiche ambientali,
quali il numero dei commissars, la presenza di altri students, la conoscenza del luogo dove si sostiene 1'esame ecc
Tutte queste variabili, pero, non hanno un valore a se stante ma necessariamente devono rapportarsi alle caratteristiche personali possedute dal soggetto. Sono tats caratteristiche personali the offrono la chiave di lettura per le variabili
ambientali. Infatti, il soggetto rapporta ed interprets le informazioni esterne in funzione delta visione the ha di sé, ed in modo particolare delle sue abilità (Lazarus, 196.
L'atteggiamento di sfida, minaccia, vittoria o sconfitta deriva proprio dalla ponderazione tra variabili esterne ed interne. Tra le caratteristiche personali importanti per la situazione d'esame possiamo inserire la motivazione, le abilità di autocontrollo, le abilità di studio, queue socials ecc... L'unione di queste caratteristiche, the sono legate all'autostima del soggetto, sono determinants per I'aspettativa del successo o del fallimento. A questo proposito sorge spontanea una domanda: "Come mai il soggetto con ansia d'esame, the possegga delle buone abilità per fronteggiare 1'esame, le mette in discussione fino ad ignorarle?". Ed ancora: "Come mai alcune situazioni ambientali irrilevanti diventano così minacciose per la riuscita?".

Cercheremo di rispondere alts domanda attraverso un esempio. Come si pu_ constatare dalla lettura delta Fig. 1 durante un esame sono presents una serie di atteggiamenti legati alts flgura dell'esaminatore. Lo studente ansioso tenderà a selezionare, dal complesso delta situazione, le caratteristiche negative in grado di nuocere alla sua prestazione. Questa attenzione selettiva to fa stare costantemente in guardia contro i potenziali pericoli (Beck a Emery, 198. Ma... non è finita qui. Ammettiamo pure the 1'esaminatore non stia vivendo una delle sue giornate migliori. Owiamente la causa di ci_ pu_ essere imputabile a diversí fattori, ma ancora una volta to studente fra tutte le possibili cause sceglierà queue the deprimeranno la possibilità di superare 1'esame. Il confronto tra le sue caratteristiche personali, sidle quali owiamente avrà attuato le stesse distorsioni cognitive, ed il risultato prodotto dall'analisi delta situazione to porteranno con tutta probabilità a vivere una situazione di forte ansia, caratterizzata da un senso di incontrollabilità, quindi di vulnerabilità (Seligman, 1979).


SITUAZIONE ESAME UNIVERSITARIO

OSSERVAZIONI DEL DOCENTE POSSIBILI INTERPRETAZIONI DEL SUO COMPORTAMENTO CONSEGUENZE
ha la fronte corrugata (') ha litigato con la moglie oggi è stanco ed arrabbiato e
me la farà pagare
interviene durante le risposte ce 1'ha con gli studenti (') lui vuole la perfezione ed io
non ho studiato a perfezione
interrompe per passare altro (') vuole la perfezione (') anch'io non mi sento tanto bene, anzi sto sempre più male
fa cenni di assenso ha fatto tardi la sera precedente sicuramente farò una brutta figura
fa cenni di diniego (') vuole bocciare tutti (') è meglio the io ritorni la prossima volta
alcune ragazze prendono buoni voti è più comprensivo con 1e ragazze (')  
alcune persone vengono "invitate" al prossimo appello pensa sempre che gli studenti non studino (')  
sorride - se è stanco è irritabile (')

- è un suo modo di fare

- si arrabbia con quelli the ci provano

 

(') Aspetti selezionati ed interpretazioni effettuate da un ragazzo con ansia d'esame alle prese con le prime prove universitarie.


SCHEMA 1

Partendo da queste premesse, come succede per tutte le profezie che si autoavverano, 1'insuccesso è certo od altamente probabile.


2.3 Le risposte d ansia

Innescato questo processo, the frequentemente si presents come un circolo vizioso, emergono in maniera sempre più vistosa sintomi di tipo. fisiologico, cognitivo a comportamentale (Meazzini, 1981).

Tra i sintomi fisiologici più frequenti ricordiamo le risposte a carico del sistema cardiovascolare quali: palpitazioni, aumento del ritmo cardiaco, aumento delta pressione sanguigna; tra quelle legate alla respirazione, menzioniamo difficoltà respiratorie, pressione al torace, sensazione di soffocamento ecc...; quelle, infine, di natura neuromuscolare quali tremori ed agitazioni varie. Inoltre, possono comparire una serie di sintomi somatici particolarmente fastidiosi quali: vomito, nausea, impulso ad urinare, rossore in volto, sudorazione, prurito ecc...

Dal punto di vista cognitivo, come abbiamo già evidenziato, emergono una serie di distorsioni cognitive circa la realtà esterna e le proprie capacità ad affrontarle. Anche 1'ideazione si fa ripetitiva e costellata di eventi negativi.

Tutto ciò porta ad uno spostamento dell'attenzione dal compito verso stimoli ad esso irrilevanti. La difficoltà di concentrazione a di usare adeguatamente strategie mnestiche, riscontrate spesso nelle persone in ansia, sono in sintonia con questo meccanismo cognitivo.

Infine, per quanto riguarda i sintomi comportamentali, che maggiormente correlano con lo stato d'ansia, ricordiamo la fuga e l’evitamento, nonché una coordinazione difettosa risultante da uno stato, spesso incontrollato di agitazione motoria. Nelle forme più gravi possono presentarsi anche sintomi da iperventilazione o collassi.

Questo cluster" di sintomi certamente contribuisce, una volta attivati dalla situazione, a compromettere la prestazione. L'esperienza di fallimento non fa altro che ampliare le convinzioni del soggetto a ad incrementare il suo sentimento di vulnerabilità ed inadeguatezza. D'altro canto, spesso il soggetto con ansia può interpretare 1'eventuale successo come fortuito. In tal caso la sua vulnerabilità non si modificherà affatto in futuro. La catastrofe sarà sempre dietro la porta.


3. Il rapporto tra ansia ed ansia da prova (test anxiety)

Come il lettore avrà notato, sin qui abbiamo parlato di risposte d'ansia e non di risposte collegate all'ansia da prova. La ragione è da ricercare nel fatto the i due costrutti per certi aspetti sono sovrapponibili. Infatti, una persona in crisi per un attacco di panico, legato alla sua incolumità fisica, può presentare gli stessi sintomi fisiologici a somatici di uno studente in ansia alle prese con un esame importante. Inoltre, entrambi attuano distorsioni cognitive legate all'analisi delta realtà a dei repertori posseduti per fronteggiarla, accompagnandoli con strategie comportamentali di fuga ed evitamento.

Ciò che, invece, sembra differenziare l'ansia da prova (test anxiety), ma più in generale l'ansia da valutazione, da altre forme di ansia è legato al contesto ambientale ed al concetto di prestazione.

Il contesto ambientale, nel nostro caso, è dato dalla scuola a da agenzie simili, the con le loro regole, la loro strutturazione, la loro funzione propongono gli standard, cui far riferimento. Fatta questa premessa, inoltriamoci nel concetto di prestazione the sembra essere centrale per la differenziazione del due aspetti.

La vulnerabilità del soggetto con ansia d'esame è proprio legata alla prestazione. Sono il voto basso, l'eventuale bocciatura, la diminuzione della stima da parte dei genitori e/o del partner, ecc .... gli elementi che possono mandarlo completamente in crisi. I risultati delle sue prove sono continuamente sottoposti al giudizio sociale (giudizio the può essere reale o interiorizzato), un giudizio che per il soggetto con ansia da prova "deve" a tutu i costi essere completamente positivo.

L'uscita dall'ideale di perfezione costituisce una minaccia a rappresenta una catastrofe. Tale visione dicotomica basata sul perfetto-imperfetto (tutto/niente - ok/non ok) gli fa vivere una continua tensione, poiché le possibilità di fallire sono molteplici ed ogni errore appare fatale per la sua vita.

La rigidità di queste posizione viene continuamente alimentata da una serie di idee irrazionali del tipo "Devo essere perfetto", "Ho valore, solo se ho successo", "Chi non ha successo viene criticato, emarginato a rifiutato dagli altri". La visione assolutistica viene proiettata anche nel futuro coinvolgendo la persona "in toto". "Sarò un buono a nulla", "La vita per me sarà del tutto insoddisfacente", "gli altri non avranno mai stima di me" sono queste le affermazioni più ricorrenti che dipingono il futuro come desolante a privo di possibilità di cambiamento.

Giunti a questo punto sorge spontanea una domanda; "Questa modalità cognitive è legate solo alle prestazioni scolastiche o coinvolge anche altri settori della vita dell'individuo?"

Nella nostra pratica clinica raramente ci siamo imbattuti in soggetti che circoscrivevano tutte le loro problematiche d'ansia solo alle prestazioni scolastiche. Nella maggior pane dei casi ci siamo trovati di fronte ad un "costrutto cognitivo" che coinvolgeva anche altre sfere della vita dell'individuo con reazioni comportamentali a fisiologiche, the spesso si avvicinano a quelle manifestate in situazioni di test anxiety.

I settori nei quali con più frequenza sono presenti le stesse modalità di risposta ansiosa, sono rappresentati dal rapporto con gli altri e/o con il partner.

Ecco allora the diventa importante in fase di assessment e di trattamento focalizzare l'attenzione su tutte le variabili the entrano in gioco nel fenomeno del test anxiety, tenendo presente the le note "maratone terapeutiche", di stampo, anglo-sassone costituite spesso da 10 sedute "tutto compreso" non sempre risolvono il problema.


Tale approccio può giungere a risultati positivi quando la problematica è specifica, non è strutturata a coinvolge gli aspetti comportamentali ed organizzativi, piuttosto the quelli cognitivi ed affettivi.


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