Evitamento come difesa dallo stimolo fobico

Claudio Ajmone




Si tratta di una strategia difensiva che permette di non entrare in contatto con ciò che crea ansia, cosa che, se avvenisse, costringerebbe il soggetto a mettere in atto un comportamento di fuga.

Chi soffre della fobia dell’ascensore (claustrofobico) preferisce fare le scale a piedi, chi ha paura dell’acqua evita viaggi in nave, battelli, barche, ecc….

Ciò è possibile perché gli stimoli associati all’evento traumatico sono essi stessi in grado di elicitare l’ansia.

Prendiamo come esempio la fobia dei cani.

Lo stimolo traumatico consiste, ad esempio, dal morso ricevuto; questo stimolo doloroso è detto stimolo incondizionato.

Le altre caratteristiche del cane in questione quali i suoi movimenti tipici, l’abbaiare, il ringhiare, la forma del corpo, il pelo, ecc., sono tutti stimoli associati all’evento traumatico in grado di elicitare la medesima ansia; sono chiamati stimoli condizionati e sono in grado di anticipare l’ansia; la loro funzione è in certi casi della vita utile perché permettono alle persone di evitare di correre seri pericoli ma in altri casi sono proprio loro che permettono il procrastinarsi nel tempo dell’ansia.

Certo vi chiederete perché le persone che sono state aggredite da un cane abbiano paura anche degli altri cani. Questo fatto ha una sua spiegazione sperimentale piuttosto solida. Si tratta del fenomeno della generalizzazione dello stimolo. Stimoli simili generano risposte simili, nel nostro caso l’ansia. Più gli stimoli sono simili e più la risposta si avvicina a quella originaria, nel nostro caso al livello d’ansia provato durante l’agrerssione (risposte fisiologiche, cognitive, comportamenti di evitamento e fuga, comportamenti sconnessi).

L’apprendimento di una fobia quale quella appena descritta è ascrivibile al condizionamento classico pavloniano; vi sono tuttavia altre modalità di contrazione dell’ansia e delle fobie quali il rinforzamento operante skinneriano e l’osservazione.

L’evitamento resta in ogni caso assoggettato ai medesimi principi teorici e svolge la medesima funzione.

È bene non dimenticare che evitamento e fuga sono due meccanismi di difesa generali che entrano in funzione ogni volta che vi è ansia anche se la situazione non è fobica.