fascinazione2Cari Amici,

in questo nostro secondo appuntamento della rubrica “Corpo, Mente, Energia” continuiamo a parlare della FASCINAZIONE, che, come abbiamo accennato nel precedente articolo, è il punto d’incontro di questi tre elementi.

“Fascinazione” è il termine tecnico per indicare la capacità di ammaliare con gli occhi. L’immagine della Medusa che pietrifica con il suo sguardo è sicuramente il traslato metaforico di tale realtà. Anche se sembra strano che solo attraverso il senso della vista sia possibile  bloccare una persona, mettendola in uno stato di “incantamento”, l’azione di questo sul cervello è reso più comprensibile se osserviamo del resto cosa capita a certi animali quando sono semplicemente abbagliati dalla luce: si fermano e si immobilizzano in stato di stupore, non capiscono più la situazione. Le zanzare si vanno addirittura a bruciare e tale caratteristica è sfruttata per poter passare le sere d’estate senza troppe punture.

Una spiegazione possibile  è che lo sguardo diretto provoca un restringimento dell’attenzione in chi lo subisce. L’occhio è base per la creazione e la comprensione della realtà che ci circonda. Dove si dirige questo, è inoltre anche la direzione della nostra attenzione conscia. Da qui nascono vari utilizzi della tecnica nella persuasione e convinzione quotidiana. Infatti scoprirete che, finché tenete qualcuno sotto il vostro sguardo, egli percepirà maggiormente emozioni e sentimenti. Le ricerche scientifiche hanno anche dimostrato che diminuirete sempre più notevolmente la forza del suo giudizio e la sua volontà.

Lo sguardo è assolutamente fondamentale nella comunicazione umana, ma pochi lo sanno usare consapevolmente.

La prima impressione nei confronti di un’altra persona ci viene del resto dal suo modo di guardare: varie ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato come i primi quattro minuti di ogni incontro umano siano fondamentali e che il modo in cui noi ci approcciamo agli altri in quei brevi istanti apra la strada all’armonia. Anche gli animali si misurano a vicenda attraverso lo sguardo.

Perché l’occhio sia efficace è necessario però educarlo con un training specifico ed avere una chiara consapevolezza del suo potere. Di base dovrete allenarvi ad acquistare uno sguardo fermo, interessato, dolcemente penetrante, espressivo, e allora avrete in mano la prima delle chiavi che correttamente usate potranno aprirvi nuove porte nella vita.

La vostra visione deve sapere essere al contempo globale e pungente, tale da percepire sia il tutto che il particolare. Questo particolare stato capita a molti in momenti di entusiasmo, ma, per generarlo a comando, è necessario esercitarsi.

Molteplici sono le utilità pratiche. Nella persuasione gli occhi possono produrre un effetto irresistibile e l’esperienza pratica c’insegna che, affinché ciò sia ancora più forte, nei momenti più importanti di conversazione bisogna arrivare a tenerli aperti e senza alcun movimento, evitando di distogliere lo sguardo, neanche per un solo istante, dalla radice del naso del soggetto (tra gli occhi), avendo allo stesso tempo ben chiaro nella mente quello che desideriamo. È anche necessario sapere sviluppare un’espressione di “interesse” nel viso, in quanto così facendo il vostro interesse chiamerà sottilmente l’interesse dell’altro.

I molti esercizi che vi proporremo nei prossimi articoli, oltre a rafforzare straordinariamente gli occhi, hanno anche il fine di portarvi a sviluppare l’attenzione ed altre facoltà indispensabili nella vita.

E’ essenziale che impariate ad essere padroni di voi stessi. Per sviluppare bene questo potere fondamentale è infatti utile far sì che vi sia soprattutto dominio del corpo e dei suoi impulsi, delle emozioni e dei desideri violenti e del piano mentale con le sue molteplici divagazioni ed instabilità, al fine che tutti questi si sottomettano all’Io Superiore e si convertano in strumento positivo che guidi le nostre forze ed il nostro occhio con consapevolezza e non basandosi sulla semplice istintualità.

La capacità di ammaliare infatti non è propria esclusivamente dell’uomo, ma soltanto questi è in grado di dirigerla a fini positivi superiori e di sviluppo. Gli animali catturano le prede anche con l’occhio, ma inconsciamente. Da sempre esistono racconti di serpenti dotati di particolari facoltà di fascinare la propria vittima rendendola incapace a sfuggirgli; la loro potenza giunge fino al punto da far scender gli uccelli per farli avvicinare e questi si lasciano prendere senza che possano attuare alcun tentativo di difesa.

La fascinazione è anche la base storica del classico “a me gli occhi” degli ipnotizzatori di un tempo: tuttavia, pur essendo ancora viva nell’immaginario popolare, tale figura leggendaria oggi è praticamente quasi scomparsa, in quanto le tecniche di ipnosi attualmente utilizzate sono perlopiù lunghe e verbali. Provengono per la maggior parte da un filone di origine americana che non ha più legami con la tradizione antica e nessuno degli ipnotisti attuali, anche più famosi, sa veramente utilizzare lo sguardo. Lo sguardo può essere però, quando appreso, un ausiliario prezioso di ogni influenza ipnotica perché provoca di per sé una sospensione di certe facoltà critiche in maniera totalmente naturale. Utilizzato, quindi, prima di una successiva operazione ipnotica o magnetica, ne potenzia l’effetto permettendo di ottenere i risultati che si leggono nelle opere dei più grandi maestri del passato.

Riassumendo, dunque, gli utilizzi della tecnica sono:

  1. nella vita quotidiana e nelle relazioni. La causa per la quale una persona ci colpisce, ci appare “viva” è nella padronanza di uno sguardo che seduce, attrae, ammalia. Il nostro occhio può essere educato a ciò.
  2. nella terapia. Fin dall’antichità allo sguardo è stato attribuito il potere di guarire: Ippocrate, Dioscoride, Teofrasto affermano il potere curativo che poteva essere effettuato con lo sguardo, con i gesti ed i rituali specifici. Erminio di Pisa continuava tale tradizione eseguendo guarigioni istantanee da dolori muscolo-scheletrici, tinniti e molti altri disturbi. Una teoria che può giustificare tali risultati è la seguente:  a volte la mente viene presa da quelle che vengono chiamate «idee fisse», continuiamo a pensare le stesse cose, ad essere inseguiti dal fantasma di pensieri antichi, a girare attorno agli stessi concetti. La fascinazione dello sguardo rompe allora queste idee fisse. Inoltre, con la fascinazione è come se entrassimo “dentro l’altro”: il mondo di ciascuno ha un limite rappresentato dallo spazio che abbraccia e di dove giunge il suo sguardo, ma incontrando il suo sguardo entriamo nella realtà intrapersonale del nostro interlocutore e lo possiamo aiutare “dal suo interno”. Anche le tecniche di concentrazione e meditazione attraverso le quali si passa per rinforzare l’occhio hanno già di per sé stesse un’utilità pratica di rinforzo della personalità.
  3. nello sviluppo personale. Bisogna avere consapevolezza dello sguardo. Gli esercizi che vengono utilizzati per la fascinazione possono anche essere molto utili per acquisire una personalità più chiara, netta, magnetica ed avere maggiore “Presenza”.
  4. indurre naturalmente «trance ipnotica». La fascinazione può essere la chiave per sviluppare una forma particolare di ipnosi istantanea. Inoltre, tutte le tecniche ipnotiche sono molto velocizzate dall’utilizzo previo della fascinazione. Anche le tecniche magnetiche, basate sul tocco della mano, traggono vantaggio dalla fascinazione preventiva ed i pazienti raccontano sempre di sentire maggiormente gli effetti.

 

A presto, cari amici!

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